Riportiamo un’intervista rilasciata dal Segretario Generale della Confsal, prof. Marco Paolo Nigi, ad ITALIA OGGI e pubblicata nell’edizione del 25-03-2015:

 

NON ESISTE UN DIALOGO SOCIALE CON LE CONFEDERAZIONI, DENUNCIA IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CONFSAL

 

Il governo non riconosce la funzione costituzionale dei sindacati

 

In tema di crescita economica e occupazionale e di equità sociale, la Confsal ha posto più volte all`attenzione del governo Renzi quattro questioni centrali:

– l`assenza di un mirato ed efficace intervento legislativo e amministrativo sui «reali» fattori di crescita;

– il sensibile ritardo in merito alle riforme strutturali annunciate;

– il mancato coinvolgimento delle parti sociali riguardo alle riforme su lavoro, welfare, pubblica amministrazione e fisco;

– il grave blocco dei rinnovi contrattuali per i lavoratori del pubblico impiego e l`inerzia sul rinnovo dei contratti in importanti settori del privato impiego.

Sentiamo, in merito, il segretario generale della confederazione autonoma, Marco Paolo Nigi.

Domanda. Quali sono – secondo la Confsal – gli interventi in funzione della crescita economica e occupazionale che il governo, almeno finora, non ha assicurato?

Risposta. Premesso che l`attuale crescita dell`economia e dell`occupazione si attesta su valori degli indicatori che definirei impercettibili e comparativamente esigui rispetto all`andamento dell`economia globale

e dell`Eurozona, la nostra confederazione ha indicato precisi campi d`intervento: fisco ed evasione fiscale, istruzione-formazione e ricerca, energia e ambiente, economia irregolare, corruzione e criminalità.

Ma la vera questione è data dalla qualità e dalla funzionalità delle riforme. Per noi il governo dovrebbe adottare la via di una «autentica» consultazione democratica dei cittadini e delle parti sociali.

D. La sua organizzazione ha denunciato con forza il mancato coinvolgimento dei sindacati su lavoro, welfare, pubblica amministrazione e fisco. Qual è, oggi, la sua opinione?

R. Semplice: il governo Renzi non riconosce il ruolo istituzionale e la funzione costituzionale dei sindacati. Non esiste un dialogo sociale franco e trasparente con le confederazioni sindacali rappresentative su lavoro, welfare, previdenza, pubblica amministrazione e fisco, con gravi conseguenze in termini politici e economico-occupazionali. Un`opinione, la nostra, rafforzata anche da un recente studio del Fondo Monetario Internazionale.

D. Anche sul potere di acquisto dei lavoratori il sindacato non è stato ascoltato dal governo Renzi.

R. Su questo punto il governo, almeno finora, ha tenuto comportamenti al limite della costituzionalità, vedi il mancato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, e non ha manifestato alcun interesse per il buon esito delle trattative contrattuali, avviate o da avviare, nel settore privato. Eppure, la domanda interna e la crescita economica e occupazionale dipendono in gran parte dal potere d`acquisto dei lavoratori e delle famiglie. Per noi è chiaro che il sostegno alla domanda interna può avvenire soltanto per la via contrattuale e per quella fiscale. Per questo sosteniamo che, per realizzare le riforme funzionali alla crescita e affermare, l`equità sociale, il governo debba cambiare strategia e metodo relazionale con i cittadini e con le parti sociali.