Comunicato Stampa

SNALS-CONFSAL: I PRECARI NON DEVONO PAGARE
LE TENSIONI DEI PARTITI

Dopo le dichiarazione di Renzi,  il sindacato autonomo chiede

un provvedimento d’urgenza per le assunzioni promesse

 

Roma, 17 giugno.   LO SNALS-CONFSAL RINNOVA LA RICHIESTA DI UN PROVVEDIMENTO D’URGENZA PER L’AVVIO DELLA STABILIZZAZIONE DEL PERSONALE CON LE ASSUNZIONI PROMESSE. QUESTE DEVONO COSTITUIRE LA BASE DEL PIANO PLURIENNALE necessario per la definitiva soluzione del problema del precariato in tutte le tipologie esistenti, sia per i docenti che per gli ATA, prima dell’avvio di un sistematico reclutamento con le ordinarie procedure concorsuali.

Se si segue questa strada è accettabile e, probabilmente, utile una breve pausa di riflessione per arrivare,eliminato lo scoglio della stabilizzazione di tutti i precari, a una riscrittura del testo che porti a superare le criticità attuali legate soprattutto a quegli aspetti che riguardano:

  • i “superpoteri” ai dirigenti scolastici con la chiamata diretta dei docenti e il “potere” salariale;
  • una gestione della scuola che mette a rischio la libertà d’insegnamento, depotenzia le competenze del collegio dei docenti e del consiglio di istituto annullando, di fatto,  la collegialità;
  • l’introduzione di un sistema di valutazione inaccettabile nelle forme e nei contenuti;
  • l’invasione da parte della legge di aspetti prettamente contrattuali;
  • la mancata previsione dell’avvio del  rinnovo contrattuale.

Il segretario generale Nigi ha dichiarato: “Il presidente Renzi tenga conto del fatto che l’opposizione al testo proposto non nasce da aspetti categoriali e corporativi, ma ha unito in una protesta dalle dimensioni mai viste il personale della scuola (docenti, ATA, di ruolo e non di ruolo e parte dei dirigenti scolastici), gli studenti, le famiglie e lo stesso mondo accademico”.

“Se le proposte non troveranno un sostanziale accoglimento, la mobilitazione continuerà mettendo a rischio non solo il regolare inizio dell’anno scolastico ma anche il suo intero andamento” ha concluso Nigi.

 

 

 

*     NIGI: POSSIAMO RITROVARCI A LUGLIO MA FERMI SU NOSTRE POSIZIONI – LO SNALS SULLA STAMPA

Il comunicato sopra riportato è stato ripreso da diverse agenzie di stampa e testate specialistiche, tra cui: ANSA, ADNKRONOS, ASKANEWS, DIRE, TECNICA DELLA SCUOLA, ORIZZONTE SCUOLA; alcune dichiarazioni di Nigi sono state riportate dal CORRIERE DELLA SERA on line. Tutti gli articoli li troverete nella rassegna stampa SNALS-Confsal di domani in area riservata.

Vogliamo trascrivere, invece, delle dichiarazioni che il prof. Nigi ha rilasciato ai microfoni dell’ADNKRONOS:

 

 

    17-06-2015   Adnkronos News – 15,30

 

Nigi: possiamo ritrovarci a luglio ma fermi su nostre posizioni

 

Roma, 17 giu. (Labitalia) – “Ci siamo già incontrati con il ministro Giannini. E possiamo ritrovarci a luglio, anche con il caldo, visto che ora il premier ha annunciato una Conferenza nazionale sulla scuola. Ma noi restiamo fermi sulle nostre posizioni, che il governo conosce bene. Del resto, lo stesso Renzi ha detto che poi, comunque, farà come vuole”. Lo afferma a Labitalia il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi.

E i sindacati della scuola, “che sono cinque e non 18”, precisa Nigi, continueranno a marciare uniti: “La piattaforma – ricorda – è unitaria e la mobilitazione continua in vista di settembre”.

Tra i punti della riforma, Nigi ricorda la contrarietà del sindacato al ruolo del “preside-manager”: “Siamo certamente accanto ai presidi che vogliono licenziare gli insegnanti lavativi, ma di qui a dire che possono valutare se sono bravi docenti ce ne passa”.

No, quindi, alla “monetizzazione del merito, affidato alla valutazione di studenti, genitori e presidi”, avverte. Ma, soprattutto, sottolinea Nigi, “chiediamo da anni il rinnovo del contratto e basterebbe poco per annunciare l’avvio della trattativa”.

C’è poi un punto che da sempre sta a cuore allo Snals Confsal: “Vorremmo che il diritto allo studio fosse anche il dovere di studiare e che chi non studia perda questo diritto o quanto meno si fermi. Invece, in Italia, si abbassa la capacità educativa, si sminuisce il ruolo dei docenti, e si va così verso la mediocrità”.

“Noi vogliamo percorrere la strada dell’eccellenza della scuola, che poi è anche la strada costituzionale”, conclude il segretario generale.