A seguito della pubblicazione della nota 1494 del 26 agosto sui piani di recupero degli apprendimenti degli alunni, lo Snals-Confsal ribadisce il proprio fermo dissenso dalle indicazioni in essa contenute circa l’obbligo che graverebbe sui docenti di svolgere nel periodo antecedente l’inizio delle lezioni attività di insegnamento aggiuntivo senza alcuna remunerazione.
L’attività di recupero non può essere prevista senza un riconoscimento economico aggiuntivo per il semplice motivo che nel CCNL vigente non vi è alcun riferimento a tale obbligo. L’attività di recupero non può mai essere confusa con quella ordinaria di insegnamento che prende avvio con l’inizio delle lezioni .
Al di là delle questioni interpretative esiste al momento l’obbligo contrattuale di remunerare tutte le attività aggiuntive di insegnamento, deliberate nei contenuti, nei metodi e nei tempi dal collegio dei docenti .
La ripartizione delle risorse aggiuntive generate dai risparmi di spesa per gli esami di Stato, tra l’altro ancora non assegnate alle scuole, per le attività di recupero resta comunque presidiata dalla contrattazione di istituto ai sensi del vigente CCNL. Lo Snals-Confsal, nel chiedere il ritiro immediato della nota 1494 del 26 agosto, esigerà che in ogni scuola venga avviato il confronto sulle eventuali proposte di riarticolazione dell’orario di lavoro del personale ai sensi dell’art. 22, comma 8, del CCNL scuola.
Lo Snals-Confsal ha sempre offerto lealmente la propria collaborazione per la riapertura delle scuole, ma non può sottacere le violazioni del dettato contrattuale e la compressione dei diritti dei lavoratori dei quali da sempre è strenuo difensore.
Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)