Sommario:

–    Legge di bilancio, proclamato lo stato di agitazione per istruzione e ricerca – Mercoledì 18 dicembre presidio e flash mob davanti al Miur dalle ore 17 alle 19 – Iniziative unitarie

–    Dirigenti di Istruzione e Ricerca: proclamato lo stato di agitazione. Richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione – Nota unitaria

–    Procedura di stabilizzazione dei dipendenti delle Società di pulizie – Incontro al MIUR

*    LEGGE DI BILANCIO, PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE PER ISTRUZIONE E RICERCA

Mercoledì 18 dicembre presidio e flash mob davanti al Miur dalle ore 17 alle 19

Riportiamo di seguito il comunicato, la nota di proclamazione dello stato di agitazione e tentativo di esperimento di conciliazione e la nota organizzativa, inviati già questa mattina:

LEGGE DI BILANCIO, PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE PER ISTRUZIONE E RICERCA

Mercoledì 18 dicembre presidio e flash mob davanti al Miur dalle ore 17 alle 19

Un presidio con flash mob davanti al MIUR mercoledì 18 dicembre dalle ore 17 alle ore 19. Questa l’iniziativa con cui FLC Cgil, CISL FSUR, UIL Scuola Rua, SNALS Confsal e GILDA Unams danno avvio allo stato di agitazione proclamato ufficialmente dalle segreterie unitarie a causa dei troppi nodi che restano ancora irrisolti nel momento in cui la legge di Bilancio 2020 giunge alle battute finali in Parlamento. 

Dopo la riunione degli organismi nazionali al teatro Quirino di Roma, le cinque organizzazioni sindacali rappresentative del comparto Istruzione e Ricerca chiamano ancora alla mobilitazione gruppi dirigenti, quadri e RSU per ribadire con forza gli obiettivi del documento unitario redatto dopo l’evento del 20 novembre. 

In testa alle rivendicazioni, l’aumento delle risorse per il rinnovo contrattuale, visto che quelle stanziate nella legge di Bilancio consentono, a regime, un incremento delle retribuzioni di poco superiore all’inflazione: meno di 80 euro medi mensili, ben lontano dall’aumento a “tre cifre” promesso a più riprese.

Le richieste delle sigle sindacali riguardano anche la valorizzazione professionale e la perequazione retributiva rispetto al resto del personale della PA.  “Il fatto che oltre il 40% dei lavoratori del comparto beneficia dell’elemento perequativo – affermano Sinopoli, Gissi, Turi, Serafini e Di Meglio – dimostra che le retribuzioni del comparto istruzione e ricerca sono significativamente inferiori a quelle delle altre pubbliche amministrazioni. Se le risorse stanziate per il rinnovo contrattuale sono comprensive della quota necessaria a finanziare il perequativo, l’aumento medio mensile reale si riduce a circa 70 euro: queste – spiegano i leader dei cinque sindacati – devono pertanto essere considerate aggiuntive rispetto a quelle occorrenti per il rinnovo contrattuale. Al fine di conseguire un reale avvicinamento alla media delle retribuzioni europee, è dunque necessario un ulteriore significativo stanziamento”. 

Il presidio di mercoledì 18 dicembre punterà i riflettori anche sulle problematiche relative ai punti delle intese del 24 aprile e 1° ottobre rimasti inattuati, a partire dalla questione degli assistenti amministrativi facenti funzioni di DSGA e dal mancato avvio del tavolo di confronto sui percorsi di formazione e abilitazione. I sindacati contestano inoltre le invasioni di campo su materie contrattuali che si stanno compiendo in sede di conversione del decreto scuola, che interviene sulla mobilità del personale docente; insistono inoltre sulla necessità di rivedere la normativa generale sul pubblico impiego e di rifinanziare e rendere più flessibile la composizione e l’utilizzo dei fondi del salario accessorio. Il presidio rilancerà anche le motivazioni delle manifestazioni unitarie del 3 dicembre sulla ricerca e del 16 dicembre sull’università.

Roma, 16 dicembre 2019

*  *  *  *  *

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica

Al Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Al MIUR

Alla Commissione di garanzia sul diritto allo sciopero

Oggetto:   Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art 4 dell’allegato al CCNL 1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

Le scriventi OO.SS. proclamano lo stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca, con l’astensione da ogni attività aggiuntiva di tutto il personale della scuola, docente e ATA (in particolare, per gli assistenti amministrativi facenti funzioni di DSGA, sarà consegnata ai rispettivi dirigenti scolastici la rinuncia all’incarico superiore), del personale delle università, degli Enti di ricerca e dell’AFAM, con i seguenti obiettivi rivendicativi:

Rinnovo del CCNL sotto il profilo normativo e retributivo con stanziamento di risorse aggiuntive per: 

  • stabilizzare l’elemento perequativo 
  • valorizzare tutte le professionalità operanti nel comparto
  • modificare il quadro normativo per rendere il Ccnl lo strumento principale di regolazione del rapporto di lavoro

Settore Scuola

Organici e stabilizzazione precari

  • superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto sia per il personale docente ( a partire dalle dotazioni dei posti di sostegno che oggi vedono più di 70.000 posti in deroga) sia per il personale ata.
  • istituzione in via strutturale e permanente di un sistema delle abilitazioni nella scuola ai fini della stabilizzazione del precariato in favore dei precari con almeno 3 anni di servizio, docenti già di ruolo, dottori di ricerca.

Personale ATA

  • partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA senza titolo specifico alle procedure riservate per accedere al profilo di DSGA anche al fine di scongiurare le possibili dimissioni di massa dalla carica di DSGA degli attuali facenti funzione, incrementare l’organico, riattivare la mobilità professionale e le posizioni economiche, sostituire gli assenti fin dal primo giorno.

Personale docente

  • Sburocratizzazione del lavoro e semplificazione del lavoro

Settore Università e Aziende Ospedaliero-universitarie

  • revisione dell’ordinamento professionale per permettere l’adeguata valorizzazione del personale e una specifica disciplina contrattuale per il personale delle AOU e per gli ex lettori e CEL
  • superamento degli attuali limiti imposti dalla legge al fondo risorse decentrate, introducendo meccanismi di garanzia per le progressioni economiche da realizzare per tutti i lavoratori meritevoli entro un arco temporale certo
  • incremento finanziamento quota base del FFO anche ai fini della valorizzazione del personale 
  • avviamento percorsi di stabilizzazione del personale precario e semplificazione delle norme per il reclutamento ordinario.

Settore AFAM

  • riconoscimento status universitario, revisione figure professionali, ampliamento dotazioni organiche, superamento blocco ventennale dotazioni organiche, stabilizzazione ex musicali pareggiati e stabilizzazione precari, statizzazione ex istituti musicali pareggiati

Settore Ricerca

  • incremento del fondo di finanziamento degli Enti
  • superamento frammentazione del sistema
  • superamento del precariato
  • incremento dei fondi del salario accessorio 
  • valorizzazione del personale e superamento del blocco delle carriere
  • Garantire agli Enti di ricerca l’autonomia di spesa per il personale e per la programmazione delle assunzioni.
  • rifiuto della burocratizzazione della Ricerca prevista dal ddl di bilancio relativamente alla Agenzia Nazionale di Ricerca. 

Su tutte queste tematiche sinteticamente riassunte, nelle more dell’apertura di tavoli di trattativa, relativamente alle tematiche del precariato e dei facenti funzione DSGA si chiede che sia esperito il tentativo di conciliazione con la convocazione dell’apposito organismo costituito con D.M. n.127 del 20 aprile 2000.

Roma, 16 dicembre 2019

Flc CGILCISL FSURUIL Scuola RuaSNALS ConfsalGILDA Unams
Francesco SinopoliMaddalena GissiGiuseppe TuriElvira SerafiniRino Di Meglio

Di seguito, la nota organizzativa del Flash Mob del prossimo mercoledì di fronte al MIUR.

Le eventuali spese di partecipazione saranno a carico delle strutture provinciali.

Ai Segretari (e ai Coordinatori) Regionali

Ai Segretari (e ai Coordinatori) Territoriali

FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS-Confsal e GILDA Unams

LORO  SEDI

Carissime/i,

con l’approssimarsi dell’approvazione definitiva della legge di Bilancio 2020, si rende necessario intensificare la nostra iniziativa.

Infatti, come abbiamo evidenziato anche nella riunione unitaria degli organismi nazionali al teatro Quirino, troppi sono ancora i nodi irrisolti: l’aumento delle risorse per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca, la stabilizzazione dei precari, la valorizzazione professionale e la perequazione retributiva al resto del personale della PA, la revisione della normativa generale sul pubblico impiego, le problematiche relative al personale Ata e ai facente funzione Dsga, il rifinanziamento e la flessibilizzazione della composizione e dell’utilizzo dei fondi del salario accessorio.

Per queste ragioni, le Segreterie unitarie hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale del comparto e di promuovere per mercoledì 18 dicembredalle ore 17 alle ore 19, un presidio con flashmob davanti al Miur, sui contenuti e gli obiettivi del documento unitario redatto proprio a seguito dell’iniziativa al Quirino.

Chiediamo quindi alle strutture di garantire la partecipazione di tutto il gruppo dirigente, dei quadri e delle RSU.

Roma, 12 dicembre 2019

I Responsabili Organizzativi

FLC  CGILFrancesca RuoccoCISL ScuolaIvana BarbacciUIL Scuola RuaNoemi RanieriSNALS  ConfsalIrene TemperaGILDA UnamsGianluigi Dotti

*    DIRIGENTI DI ISTRUZIONE E RICERCA: PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE. RICHIESTA DI ESPERIMENTO DI TENTATIVO DI CONCILIAZIONE – NOTA UNITARIA

Di seguito la nota unitaria già inoltrata questa mattina:

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica

Al Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Al MIUR

Alla Commissione di garanzia sul diritto allo sciopero

Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione nell’Area Istruzione e Ricerca e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art 4 dell’allegato al CCNL 1998-2001 sottoscritto il 29 maggio 1999 in attuazione della legge 146/90.

Le scriventi OO.SS proclamano lo stato di agitazione dei dirigenti scolastici Area Istruzione e Ricerca per rivendicare:

  1. Rinnovo CCNL area istruzione e ricerca triennio 2019/2021 Finanziamento del Fondo Unico Nazionale dei dirigenti scolastici (FUN) 

Il CCNL 2016-2018, già scaduto il 31/12/2018, è stato formalmente disdettato dalle scriventi OO.SS. che ne chiedono il rinnovo e rivendicano la piena equiparazione economica dei dirigenti scolastici alle altre dirigenze  dell’area istruzione e ricerca  e le risorse necessarie per tutelare gli attuali livelli retributivi dei dirigenti scolastici, le cui retribuzioni subiranno notevoli decurtazioni a causa del taglio di 24 milioni di euro dal  FUN a partire dal 2017 e dell’assunzione di oltre 2000 neo dirigenti a partire  dal 1° settembre 2019.

  • Applicazione degli istituti contrattuali.

A 5 mesi dalla stipula definitiva del CCNL Area Istruzione e ricerca, firmato il 18 luglio 2019, l’Amministrazione non ha ancora attivato gli istituti contrattuali in esso previsti.  Si chiede perciò l’immediata apertura dei tavoli di confronto e di contrattazione integrativa su tutte le materie previste dagli artt. 5 e 7 del CCNL.

  • Carichi di lavoro dei dirigenti scolastici 

Gli obblighi lavorativi dei dirigenti scolastici sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni soprattutto a seguito dei tanti interventi normativi, che pur non direttamente connessi al servizio di istruzione, sono stati scaricati sulle scuole. È necessario che la contrattazione integrativa individui le responsabilità dei dirigenti scolastici esclusivamente rispetto a obblighi e procedure connessi al servizio di istruzione. 

Su tutte queste tematiche, sinteticamente riassunte, si richiede l’apertura di tavoli di trattativa; per quanto riguarda le tematiche retributive, l’esperimento del tentativo di conciliazione previsto dalla citata Legge e la convocazione dell’apposito organismo costituito con D.M. n.127 del 20 aprile 2000.

Roma, 16 dicembre 2019

Flc  CGILFrancesco SinopoliCISL FSURMaddalena GissiUIL Scuola RuaGiuseppe TuriSNALS  ConfsalElvira Serafini

*    PROCEDURA DI STABILIZZAZIONE DEI DIPENDENTI DELLE SOCIETÀ DI PULIZIE – INCONTRO AL MIUR

Il giorno 16 dicembre 2019 alle ore 15,00 si è svolta la riunione concernente la procedura di stabilizzazione dei dipendenti delle Società di pulizie. Per la parte pubblica erano presenti la dott.ssa Carmela Palumbo, il dott. Jacopo Greco e il dott. Filippo Serra. 

L’Amministrazione ha comunicato che l’apertura delle funzioni è avvenuta il 9 dicembre 2019 e la scadenza è prevista per il 31 dicembre 2019 e che a tutt’oggi le domande inserite ed inviate risultano 2000, mentre in stato di lavorazione NE risultano 2500. 

Ha chiarito che il sistema effettua il calcolo dei servizi ad anno solare e che devono essere inseriti i servizi a tempo indeterminato con inizio e termine che fanno capo allo stesso datore di lavoro.

Sono state evidenziate, da parte dei sindacati, alcune incongruenze nel testo della tabella di valutazione dei titoli chiedendo delucidazioni per l’inserimento della domanda. L’Amministrazione per alcune ha dato dei chiarimenti e per altre si è riservata un approfondimento. Lo Snals e le altre OO.SS. hanno chiesto di esplicitare detti chiarimenti attraverso faq da pubblicare nell’apposita sezione dedicata alla procedura sul sito del MIUR, che potranno essere di aiuto nella fase di inserimento della domanda.

Il dott. Greco ha chiarito i criteri per il calcolo degli 11263 posti interessati alla procedura di assunzione. Gli 81 posti mancanti nella procedura sono il frutto della discrasia tra l’applicazione del DPR 19/2019 e i calcoli effettuati dal MEF. Il Miur li aveva calcolati in base al 25% dell’organico mentre il MEF ha preso come riferimento il valore degli appalti in bilancio pari a 280 milioni dividendoli per un valore di costo superiore a quello calcolato dal Miur.  Pertanto, nell’individuazione del numero di posti interessati alla procedura, è prevalso il criterio finanziario del tetto di spesa anziché quello stabilito dalla norma di riferimento sopra citata.  Dovendo ridurre gli 81 posti, il criterio di scelta delle province è stato laddove gli effetti della riduzione si sarebbero sentiti di meno. 

Il dott. Greco ha chiarito, altresì, il criterio del calcolo dei posti a tempo pieno e a tempo parziale.

Risultano in servizio negli anni 2018 e 2019 circa 16000 dipendenti delle ditte di pulizia che saranno interessati al licenziamento calcolati provincia per provincia e ipotizzando per tutti il possesso del requisito di partecipazione. La differenza tra il numero dei dipendenti in servizio e il numero dei posti avrebbe determinato il numero di coloro che non sarebbero rientrati nella procedura. Pertanto per ridurre l’impatto sociale dei licenziamenti si è dovuto ricorrere all’istituto del contratto parziale. 

Il dott. Greco ha affermato che, vista l’età di questo personale destinatario di assunzione e prossimo al pensionamento, le risorse verranno rinvestite alimentando le trasformazioni delle assunzioni da part time a full time. 

Per quanto riguarda lo slittamento delle assunzioni dal 1° gennaio 2020 al 1° marzo 2020, previsto dall’emendamento di legge, esso non insisterà sui requisiti di partecipazione e permetterà all’amministrazione di effettuare le dovute attività di controllo su tutte le domande concernenti: 

1)  verifica del servizio prestato in riscontro con l’INPS per l’anzianità contributiva;

2)  verifica della natura del rapporto di lavoro a tempo determinato con il Ministero del lavoro;

3)  verifica della posizione dal punto di vista penale con il Ministero della giustizia (è stato già avviato un tavolo con il ministero per individuare le modalità che permetteranno agli uffici del Miur di fare tali verifiche).

Il dott. Greco ha chiarito, infine, che dovendo garantire il servizio nelle scuole anche per il periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 29 febbraio 2020, tali lavoratori non potranno essere licenziati in tale periodo ma le ditte di pulizia, che hanno già iniziato le procedure di licenziamento, devono rivedere e revocare le date del licenziamento. A tal fine è stato aperto un tavolo con il Ministero del Lavoro. Le risorse per garantire il servizio anche in tale periodo dei lavoratori delle ditte di pulizia saranno reperite dallo stanziamento previsto nel decreto legge n. 126/2019 (scuole pulite, scuole belle).