Riportiamo il testo dell’articolo pubblicato in data odierna dal Corriere della Sera L’Economia:
Scuola, “salari sotto l’inflazione con la manovra”
Autonomi Elvira Serafini, segretario nazionale Snals: «L’allineamento degli stipendi dei docenti italiani all’Eurozona? Un’illusione»
La legge di Bilancio 2019 sta generando malumori nel mondo dell’istruzione, dice Elvira Serafini, segretario generale dello Snals, il sindacato autonomo di scuola e formazione e la sigla con più iscritti nella galassia Confsal. «Nel testo approvato – dice Serafini – è previsto un incremento a regime delle retribuzioni per il triennio 2019-2021 pari all’1,95% complessivo: è meno della metà dell’inflazione stimata dall’Istat per lo stesso periodo, pari al 4,1%. Questo determinerà un’ulteriore perdita del potere di acquisto delle retribuzioni». Le aspettative della categoria erano altre: «Il contratto nazionale 2016-2018, con aumenti a regime del 3,5%, aveva consentito di recuperare solo in minima parte la perdita del potere d’acquisto del 12% accumulatasi nei 10 anni di vacanza contrattuale. È evidente che il traguardo dell’allineamento degli stipendi dei docenti italiani a quelli dell’Eurozona rischia di allontanarsi e diventare un’illusione». Lo Snals non si unirà allo sciopero indetto dai sindacati confederali il 9 febbraio, preferendo altre forme di mobilitazione. «L’impegno del governo nei confronti del sistema dell’istruzione e della ricerca dice Serafini – non trova piena corrispondenza nella legge di Bilancio, dove non si rileva una visione strategica di sviluppo per l’intero comparto. Oltre che per i limitati aumenti di stipendio, anche per la carenza degli investimenti e la riorganizzazione insoddisfacente del sistema dell’istruzione e della ricerca».
Il sindacato autonomo della scuola chiede di «riformulare le modifiche al percorso di formazione iniziale e di reclutamento dei docenti». Ed è scettico anche sul blocco del turnover per i dipendenti pubblici e su Quota 100. «Quando al nostro sindacato si rivolgono i lavoratori e ci chiedono se conviene e se per loro è opportuno applicarlo, rispondiamo di attendere perché, calcoli alla mano, probabilmente andranno a perdere diverse centinaia di euro». Secondo i dati dello Snals si prospetta una riduzione di 200 euro l’anno per i collaboratori scolastici e di 330 euro l’anno per i docenti.
(Barbara Millucci)