La CONFSAL che rappresenta, con i suoi iscritti alle FEDERAZIONI del pubblico impiego (Scuola, Afam, Università, Ricerca, Sanità, Pubblica Amministrazione, Enti Locali) e del privato impiego (settore metalmeccanici, settore trasporti, settore poste e telecomunicazioni, settore terziario, settore industria, commercio e artigianato) e della sicurezza (Vigili del Fuoco e protezione civile, Polizia e Polizia penitenziaria), una quota importante del mondo del lavoro, nella giornata del 1° maggio intende essere vicino ai lavoratori e dare voce alle loro richieste di giustizia ed equità sociale con una manifestazione nazionale a Napoli, in Piazza del Plebiscito.
È proprio dal confronto tra le FEDERAZIONI di tutte le categorie del sistema produttivo italiano, sia di beni che di servizi alla collettività, e dall’impegno quotidiano a tutela dei lavoratori, in tutti i luoghi di attività, che nasce la visione complessiva e sistemica della società e dei problemi del mondo del lavoro della nostra Confederazione.
L’adesione e la partecipazione, convinta e numerosa, alla manifestazione del 1° maggio renderanno pubblicamente visibile la presenza della CONFSAL quale forza sindacale rappresentativa del mondo del lavoro con la sua capacità di proposta e il suo porsi come soggetto sociale credibile e interlocutore, libero e non ideologico, delle istituzioni e delle realtà politiche, economiche e sociali del nostro Paese.
La manifestazione assume, in quest’ottica, una straordinaria importanza. Si tratta di rendere tangibile il percorso avviato dalla CONFSAL fatto di analisi, approfondimenti e iniziative che hanno l’obiettivo di promuovere un cambiamento delle politiche sociali ed economiche fin qui seguite, che hanno determinato pesanti conseguenze sulla vita delle persone, sul sistema economico, sull’occupazione e sulle prospettive di crescita, accrescendo le disuguaglianze e rendendo insufficienti e non efficaci le misure delle politiche attive del lavoro finora messe in campo.
Per la nostra Confederazione è un’importante occasione per chiedere, in modo indipendente e autonomo, un’effettiva e concreta attuazione della nostra Costituzione che non solo definisce l’Italia una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, ma specifica quali doveri ha la nazione e di quali diritti sono titolari i cittadini.
Perché è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La Repubblica non solo riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni per renderlo effettivo, ma anche tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, compresa quella della retribuzione che deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro per un’esistenza libera e dignitosa. La Repubblica riconosce alla donna lavoratrice gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore e tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garanzie.
È evidente come le condizioni del lavoro in Italia siano ancora ben distanti da questi principi costituzionali. È proprio dall’analisi dell’attuale contesto e dalla volontà di trovare nuovi strumenti culturali, legislativi ed economici che la CONFSAL fonda le sue proposte di strategia politico-sindacale.
Non tutte le emergenze sociali e occupazionali possono, infatti, essere attribuite alla crisi economica. Occorre per questo ribaltare completamente il paradigma che è stato finora seguito e i cui effetti, anche in presenza di un debole segnale di crescita, pesano sui cittadini, sui lavoratori e soprattutto sui giovani. Occorre smettere di considerare la sostenibilità economica quale fine delle politiche sociali e mettere invece la persona, in tutte le sue collocazioni, attività, aspirazioni e potenzialità, al centro delle misure da adottare per la crescita e lo sviluppo.
È tempo di costruire diversamente anche il dialogo sociale, la contrattazione di qualità, la bilateralità, le relazioni industriali, la rappresentatività e la rappresentanza degli interessi dei lavoratori e delle imprese, a partire dalla predisposizione di innovative linee guida per la definizione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
Una Confederazione, con una significativa rappresentatività e una rilevante proposta sociale e politico-sindacale, rende la valutazione degli Atti di Indirizzo e la partecipazione agli Accordi Quadro più incisive affinché poi, conseguentemente, i CCNL di Comparto o di Settore, dove sono impegnate in prima linea le singole FEDERAZIONI, possano rispondere alle attese dei lavoratori, sia per la parte normativa, dove va riaffermato il valore prioritario della contrattazione e delle relazioni sindacali, sia per la parte economica.
Una Confederazione forte diviene non solo un determinante interlocutore del Governo, ma anche un soggetto di pressione affinché nelle leggi di Bilancio siano destinate risorse finanziarie per il rinnovo dei contratti.
È una grande sfida della CONFSAL e per la CONFSAL.
È su questa spinta ideale e culturale che nasce la decisione di indire la prima manifestazione pubblica, nella ormai lunga e consolidata storia della nostra Confederazione.
L’adesione convinta di tutte le FEDERAZIONI nelle loro articolazioni nazionali e territoriali, dei quadri sindacali, terminali associativi, iscritti e di tutti coloro che hanno la volontà di partecipare a un cambiamento, che sia a favore delle persone e dei lavoratori, dimostrerà che siamo un grande Sindacato autonomo, non certo una di quelle associazioni movimentistiche che, seppure in constante crescita, si limitano alla critica dell’esistente senza capacità di proposta.
La coscienza delle nostre competenze, esperienze e potenzialità deve ora essere accompagnata dal riconoscimento del ruolo della CONFSAL quale parte sociale integrante di quei corpi intermedi che spesso vengono strumentalmente attaccati da politici in difficoltà, che cercano così di scaricare le proprie responsabilità.